Ho acquistato un libro autopubblicato nei giorni scorsi. Non mi capita spesso, ma a volte mi fido delle segnalazioni. Non sempre mi va bene. Questa è una di quelle volte. Quando il libro sta su Amazon spesso è già troppo tardi e così il pubblico acquista e legge orrori ortografici, grammaticali, impaginazioni fantasiose e illustrazioni scadenti.

Un vero peccato. Perché tra chi autopubblica si nascondono (molto bene) autori con un grande potenziale. Spesso però dimenticano che autopubblicare non significa pubblicare la qualunque gratuitamente, ma investire in una forma nuova e indipendente di pubblicazione, che richiede (e merita) però tutte le attenzioni che avrebbe attraverso una casa editrice. Investire, questo di solito è il problema. Perché si sa, il budget è sempre poco e si cerca di fare come si può. Ci sono però alcune figure professionali di cui proprio non puoi fare a meno. Una di queste, la più importante, quella che nella casa editrice da il via alla stampa, è il correttore di bozze.

Chi è il correttore di bozze e cosa fa davvero

Quando ho letto i ringraziamenti alla fine di questo libro autopubblicato ho capito molte cose. Si trattava di un progetto molto… familiare. I beta reader erano figli, nipoti, zie, amici, l’illustratore un amico che faceva il grafico anni fa e che si è improvvisato anche impaginatore, il correttore di bozze quella santa donna della moglie. L’autopubblicazione ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e non ci sono paragoni con le proposte solo di 10 anni fa. Attenzione però: se un grafico può ricavare un ottimo lavoro attraverso il suo intervento sulla piattaforma scelta anche se non è specializzato nell’editoria, ciò non vale allo stesso modo per altre figure professionali.

Il correttore di bozze è quel professionista che, all’interno di una casa editrice o come freelance, revisiona e corregge i manoscritti destinati alla stampa. Insieme all’editor è una delle figure centrali dell’editoria che hanno l’arduo compito di plasmare e cesellare il testo per renderlo piacevole, gradito, vendibile e leggibile.

Se dunque l’editor si occupa dello stile e del contenuto di un libro, il correttore di bozze interverrà, da buon grammar-nazi qual è, su

  • errori grammaticali (lessicali e semantici, di punteggiatura, morfologici, sintattici.
  • errori di battitura
  • errori ortografici
  • formattazione
  • errori di impaginazione
  • note
  • controlli sul volume e controlli finali

Viene da sé che un buon correttore di bozze, un grammar-nazi certificato, deve avere delle caratteristiche specifiche

  • Un’ottima conoscenza della lingua italiana
  • Precisione e velocità di lettura
  • Pazienza e capacità di mantenere la concentrazione
  • ottime capacità di scrittura e comprensione del testo.
  • sensibilità ed empatia nel rapporto con il cliente

A chi serve un correttore di bozze? Quando deve intervenire?

Devo togliermi un sassolino dalla scarpa: il correttore di bozze servirebbe a tutti coloro che decidono di scrivere un testo, che sia per l’editoria o per il web. Non c’è niente di più snervante, ma la mia è deformazione professionale, di un articolo blog zeppo di errori di ortografia e refusi. Dà l’impressione di qualcosa fatto di fretta, senza cura. Ancora peggio se questi errori si trovano in una rivista cartacea i cui articoli dovrebbero essere impeccabili. Ci sono poi case editrici, anche famose, che hanno immense collezioni di refusi, che la sera mi fanno chiudere l’ennesimo fantasy sull’ennesimo refuso sfuggito ad un correttore evidentemente stanco.

Chiusa la polemica, ogni testo ha sempre bisogno di uno sguardo esterno professionale e allenato. Il refuso non è un crimine, anzi, è inevitabile e ne faccio anche io quando scrivo. Per questo è fondamentale che il correttore di bozze non sia mai lo stesso autore del testo. Molti refusi sfuggono a chi scrive, in una sorta di cecità selettiva, specie sullo schermo del pc.

Quindi quali sono i testi a cui si applica il lavoro di correzione di bozze?

  • Relazioni di lavoro
  • presentazioni
  • proposte commerciali
  • report e dossier
  • brochure, volantini, depliant e prodotti pubblicitari
  • tesi di laurea
  • articoli (per riviste e giornali)
  • testi per il web (con un’attenzione particolare all’editing per la SEO)
  • e-book e testi aziendali
  • libri di qualsiasi genere letterario

Un correttore di bozze non è solo una scelta, ma un investimento su cui non puoi permetterti di decidere di risparmiare.

Per rispetto verso il tuo lettore: vuoi che tra le sue mani finisca un testo di qualità, senza refusi e senza errori

Per rispetto verso il tuo ruolo di autore: se hai un testo originale, una trama coinvolgente, un’idea che cambierà il mondo editoriale, ma lo presenti condito di errori di battitura o refusi, editor, agente e soprattutto lettore non potranno che farsi un’idea sbagliata di te come scrittore

La concorrenza è altissima: mai come in questi ultimi anni si è scritto tanto, in qualunque campo, qualunque cosa. Per poter emergere un manoscritto non può che essere impeccabile.